Ecco alcuni brevi stralci di telefonate fra le moltissime intercorse in questi tre mesi del progetto ‘Per Padova noi ci siamo’.
Sono tra quelle delle ultime settimane, quando veniva offerta la spesa solidale come principale forma di aiuto.
Da tutte emerge la dignità di chi chiama, interlocutori spesso stupiti ed amareggiati di dover, per la prima volta, chiedere aiuto. Una conversazione difficile ma fatta da persone che riescono ad incontrarsi, a stabilire una relazione anche se a distanza.
Dall’altra parte del telefono operatori e volontari, che oltre a porre domande, iniziano un dialogo, sempre alla pari.
Ed è così che può scapparci anche la risata o la sottolineatura della curiosa coincidenza, che allentano la tensione e ricordano che prima di tutto sono persone che si stanno parlando.
È uno spaccato della crisi economica che il Covid sta lasciando dietro di sé.
“Buongiorno sono Monia, scusate se chiamo… non pensavo che sarei arrivata a chiamare io…”“Si figuri, mi dica, ha chiamato per la spesa?”“Si, volevo provare a chiederla se possibile… mi hanno dato il vostro numero, è da una settimana che non mi decido…”“Certo, le devo fare solo qualche domanda sulla sua situazione attuale”“Allora le spiego velocemente: io sto finendo di studiare e nel frattempo cerco di lavorare, ma può immaginare, ho smesso… purtroppo mia mamma ha perso il lavoro… prima potevamo permetterci qualcosa in più, la spesa… adesso è rimasta solo la pensione di mio papà e non ce la facciamo in tre”“Ok, suo padre quindi percepisce una pensione?”“No… purtroppo è mancato; prima della pandemia…”“Mi spiace, scusi per la domanda”“Non si preoccupi, a casa siamo io, mia mamma e mia sorella minore: ha 16 anni”“Va bene, allora procediamo con la domanda per la spesa solidale, mi servono alcuni dati, data di nascita?”“3/04/1998”“Abbiamo la stessa età!”
“Salve sono Maria, avevo già chiamato qualche tempo fa, purtroppo la situazione ci sta impiegando un po’ a migliorare…”“Buongiorno! Immagino, non è affatto semplice; lei quindi aveva già fatto domanda?”“Si si, una volta mi avevate già portato la spesa, grazie mille di cuore, veramente, non so come avrei fatto senza. Sa io ho perso il lavoro… non che prima navigassimo nell’oro… infatti eravamo già un po’ in difficoltà. Mio marito ormai prende la pensione, ma non basta con nostro figlio… (è a carico nostro, percepisce solo la disabilità…)”“Capisco, purtroppo è una situazione pesante soprattutto per chi già faceva fatica”“Ma sa a me manca fare fatica, io ho sempre lavorato per andare avanti, adesso mi sento senza possibilità di andare avanti…”“Spero veramente che possa tornare al lavoro al più presto allora, nel frattempo rifacciamo la domanda per la borsa spesa?”“Grazie! Mi aiutereste tanto, mi spiace domandare di nuovo, forse c’è chi ha più bisogno?”
“Salve sono Ami, chiamo a nome di mia mamma”“Ciao, chiami per la spesa solidale?”“Non so… io chiamavo per avere qualche informazione…parlo meglio in italiano hahah…”“Allora spiego direttamente a te quello che fa il centro volontari: organizziamo delle spese solidali, per chi ne fa richiesta, e le consegniamo a casa”“Arriva direttamente a casa una spesa? Perché siamo rimasti veramente con poche cose damangiare, facciamo le razioni… siamo in cinque”“Qualcuno dei tuoi genitori lavora? Percepisce un sostegno economico?”“Papà ha riiniziato da poco, lavora qualche ora alla settimana, non è come prima. Mia mamma sta ancora aspettando la cassa integrazione, faceva le pulizie all’asilo; in casa siamo tanti, ma i bambini sono piccoli…”“Certo… facciamo richiesta allora! Mi serve nome, cognome e data di nascita di tua mamma?”“Aspetti allora che quella non me la ricordo ahahah…”
Buongiorno, vorrei chiedere un aiuto: è la prima volta che mi trovo in questa situazione e non ho idea di cosa debba fare… Sono nato in Marocco, ma sono cittadino italiano, ho sempre lavorato e pagato le tasse… adesso sono in grave difficoltà chiedo aiuto.
Sono Mario ho sentito che state aiutando la gente in difficoltà, grazie per quello che fate, buona giornata!
Non riesco a riaprire la mia attività perchè non ho i soldi per comprare i plexiglass per le misure di sicurezza richieste.
Mi sento vulnerabile a dover chiedere aiuto con la spesa… di solito sono io quella che aiuta gli altri.
Mi sono appena operato e non riesco a permettermi sia le medicine che il cibo…io mi trovo in Italia da 13 anni, ho sempre lavorato. Mi vergogno molto a chiedere questo aiuto ma non so come fare. La cassa integrazione non la ricevo da marzo e ho una bambina di un mese e mezzo …. mi vergogno molto ma non so più come fare.
Buongiorno! volevo chiamare per ringraziare del vostro aiuto! In questo momento ne avevodavvero bisogno,siete stati splendidi, mi avete portato tante cose buone! Grazie di cuore.
Mio marito è tornato in Marocco, io sono da sola con un bambino di 6 mesi. Sono venuta in Italia quando avevo 18 anni, ero un’atleta, poi mi sono ammalata e non riesco più a lavorare. Non miimporta di me, ma di mio figlio…
Questo virus ci ha messo in ginocchio, sono in Italia da tanti anni, ho sempre lavorato, non mi sarei mai immaginato di dover chiedere aiuto.
Buongiorno signorina, mi spiace disturbare, una mia amica mi ha dato il vostro numero perché mi ha detto che mi potete aiutare. E’ mancato mio marito da due mesi, ora vivo sola e non so bene a chi chiedere un aiuto.
Ciao sono Jas, ho 10 anni. Sei tu che puoi mandarmi a casa la borsa della spesa? Ti chiamo io perché la mia mamma non parla bene l’italiano. Puoi chiedere a chi prepara la borsa, per favore, di mettere anche dei pannolini per il mio fratellino Omar?
Buongiorno, sono Sonia, ho già ricevuto i buoni spesa ad aprile, è possibile richiedere un’altra volta il vostro aiuto? – vivo con mia figlia, faccio le pulizie ma al momento non posso lavorare. Allora ho iniziato a studiare meglio l’italiano, per aiutare mia figlia a capire le lezioni.