Roberta Bertoli, ambasciatrice di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020 ci riporta la sua testimonianza di volontariato con l’associazione Mimosa.


Mi chiamo Roberta, ho quasi quarant’anni e non avevo mai fatto volontariato, anche se ci avevo pensato spesso. Un giorno, spulciando tra gli eventi culturali di Padova, ho notato l’asta di beneficenza organizzata da Timeraiser. Uno dei quadri in esposizione ritraeva una ragazza che assomigliava molto a una mia amica, così ho deciso di partecipare per poterglielo regalare. L’asta non l’ho vinta, ma mi ero ormai abituata all’idea che sarei andata a fare volontariato e così… eccomi a Mimosa, un’associazione che aiuta minori in difficoltà. Non avevo le idee chiare su come potessi rendermi utile all’interno della casa di accoglienza, quindi ho messo a disposizione l’unica cosa che so fare: insegnare.

Abbiamo fatto alcuni tentativi per scoprire chi potevo aiutare. Ho portato O. a vedere una mostra, ho trascorso del tempo con M. per farlo parlare il più possibile in italiano, ho passato dei pomeriggi e un paio di sere con tutti gli accolti e le accolte per vedere se qualcuno o qualcuna voleva approfittare del mio tempo, ma alla fine il mio “scopo” nell’associazione è stato affiancare A. nello studio.
A. è una ragazza estremamente intelligente e sveglia ma che, come si dice nell’ambiente, “non si applica”. Il mio compito era farla sedere alla scrivania e costringerla a studiare per più di cinque minuti di fila. L’ho aiutata a capire i passaggi più ostici dei libri di testo, l’ho portata a studiare anche in mia assenza, ma soprattutto ho cercato di insegnarle un metodo che le sia utile per sempre. Finché facevamo questo, abbiamo finito per chiacchierare, scherzare, andare a farci un giro in centro, mandarci messaggi su Whatsapp. Quando una ragazzina potrebbe odiarti perché le imponi una fatica, e invece ti manda dei meme in chat, vuol dire che qualcosa ha funzionato. Purtroppo abbiamo dovuto interrompere i contatti per via dell’epidemia, ma spero di ritrovarla quando tornerò, per vedere se qualcosa è cambiato e se vogliamo cambiare qualcos’altro insieme. E spero di trovare altri accolti e accolte a cui poter dare una mano in qualche modo!