Sono 300 le persone a cui ‘La Formica’ consegna mensilmente un pacco alimentare.

E’ l’attività del banco di solidarietà di Padova, che aderisce alla federazione nazionale, e da quasi vent’anni raccoglie generi alimentari che provengono principalmente dal Banco Alimentare del Veneto e da privati (aziende, gruppi e scuole). 85 le famiglie destinatarie, coppie con figli, ragazze madri, anziani soli, persone in difficoltà e circa 11 quintali di derrate alimentari che mensilmente devono essere stoccate, catalogate e suddivise in un deposito a Montà, prima di ripartire come pacchi. 

130 i volontari suddivisi fra addetti all’amministrazione e alla logistica, volontari in coppie per occuparsi delle consegne – che avvengono all’interno delle abitazioni, per stabilire un contatto e cogliere nuovi bisogni -; volontari che organizzano gli incontri e le raccolte nelle scuole. Una fotografia che fa solo intuire la complessità e la ricchezza umana di questa ‘piccola’ associazione.

Tutto questo durante la normalità, fino all’ultima consegna avvenuta il 26 febbraio scorso.

Da lì scatta il fermo ad ogni attività con l’isolamento decretato dal Governo. Subito dopo la notizia di una volontaria positiva al Covid-19, che non solo preoccupa emotivamente per le sorti di una amica, ma rende necessaria un’auto-quarantena volontaria fra alcuni membri dell’associazione. 

Un mese di marzo inizialmente molto difficile, con Damiano Fincato, il Presidente, alla ricerca di una strada per continuare a essere una risorsa nell’emergenza, in primis collaborando con le Istituzioni fra cui la Protezione Civile provinciale che si attiva per le consegne fuori territorio comunale. Poi, grazie alla nascita di Padova Noi ci siamo, una ventina di volontari di ‘La Formica’, individuati fra quelli più esperti, vengono registrati garantendo loro assicurazione, formazione e presidii sanitari individuali.

Così a fine marzo si è potuti ripartire, non senza profondi e complessi cambiamenti. 

Si è reso necessario modificare tutto lo schema organizzativo: in magazzino, per consentire le lavorazioni rispettando le distanze; sul piazzale, dove sono state spostate le attività di ricezione, verifica controllo del materiale ricevuto; nella modalità di consegna dei pacchi, che ora avviene prevalentemente tramite due addetti che si muovono in furgone e posano la spesa fuori all’abitazione senza contatti con i destinatari.

Infatti l’emergenza sanitaria ha reso necessario ridurre, e di molto, il numero dei volontari attivi, rivolgendosi solo a quelli non fragili dal punto di vista sanitario, esperti e disponibili a riprendere. 

Nel frattempo il bisogno di aiuto è cresciuto. Sono state 12 le famiglie segnalate dal Comune e prese in carico alla Formica, grazie alle spese solidali lanciate da Per Padova noi ci siamo e compiute dai padovani nei supermercati di quartiere che hanno aumentato la disponibilità di alimenti, catalogati e messi in distribuzione grazie all’aiuto della consulta 6.

Uno sforzo organizzativo che si è completato ottenendo dal Banco Alimentare un volume di prodotto maggiore di prima e ha permesso di portare la frequenza di distribuzione del pacco spesa da 30 a 20 giorni. Un aiuto non da poco visto che in emergenza sanitaria sono saltati quei lavori nel sommerso che garantivano un po’ di reddito alle famiglie.

“Ora siamo nella fase del sondaggio telefonico con gli oltre 100 volontari tenuti in stand by per acquisire la certezza della presa visione del protocollo sanitario e acquisire la disponibilità a riprendere l’attività modificata – ci riferisce Damiano. Alla loro disponibilità seguirà la decisione se farli rientrare o meno anche osservando l’evolversi della situazione dei contagi. Lo strumento per la ripresa resterà l’inserimento nel progetto Per Padova noi ci Siamo”. 

L’obiettivo per giugno è che il 50% di pacchi venga consegnato grazie alla disponibilità di volontari Formica, supportati da nuovi volontari arrivati grazie al CSV.

“Sarebbe un graduale ritorno verso una situazione di maggiore normalità, ma che costerà tantissimo in termini di ore volontario per la riorganizzazione logistica ed operativa delle attività. Tutta la fase dell’emergenza è stata faticosissima; si pensi solo alla georeferenziazione di ciascuna famiglia, la rielaborazione continua del piano di consegna, la stesura e condivisione del protocollo sanitario, oltre alle risorse di tempo ed economiche per individuare ed acquistare mascherine e altri dispositivi necessari all’attività”.

Però l’emergenza sarà ricordata anche per un altro motivo: i nuovi volontari arrivati. 

“Non bisogna mai dimenticarsi di parlare con loro, è gente nuova che esprime personalità, energia e bontà. Bisogna che noi gli si racconti dove sono capitati, qual è la nostra storia, perché lo facciamo. Non per proselitismo verso l’associazione. Ma perché esprimono una domanda, un’inquietudine, che può rispecchiarsi in chi già fa del volontariato e nei suoi valori. Abbiamo la responsabilità di non lasciare sola questa disponibilità alla solidarietà, ma di offrire una prospettiva in cui inserirla per dargli un senso. Il rischio è che se li si lascia soli il bene si richiuda”.

Tutti possono contribuire all’attività de ‘La Formica’ e delle altre organizzazioni impegnate nell’azione delle spese solidali nell’ambito del progetto “Per Padova noi ci siamo“. Scopri tutti i negozi aderenti!