L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile prima e ora il piano Next Generation EU voluto dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dai leader dell’UE ci pongono di fronte ad una strada che sembrerebbe non avere alternative: sarà possibile attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia da coronavirus solo se sapremo rendere le economie e le società dei paesi europei più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e di quella digitale.

Per quanto già tracciata però questa strada è tutt’altro che scontata e richiede, giorno dopo giorno, l’impegno e la vigilanza di ciascuno.

Giorgio Santini, presidente di ASVESS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile e membro del comitato di Padova capitale europea del volontariato 2020, nel ripercorrere le tappe e i temi che hanno tracciato i mesi da capitale europea del volontariato, mostra come il Terzo Settore possa avere in questo un ruolo strategico portando a frutto quanto ha coltivato in questi ultimi anni e in particolare negli ultimi 12 mesi.

Nonostante i vincoli pesanti derivanti dalle restrizioni adottate a causa del COVID 19, molti eventi di Padova Capitale Europea del Volontariato hanno riguardato lo sviluppo sostenibile come previsto dai 17 obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, in collaborazione con l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, ASVIS e l’associazione Veneta per lo sviluppo sostenibile (ASVESS).

Fin dai sette tavoli di lavoro di programmazione, il tema è stato articolato sui principali Focus della sostenibilità dello sviluppo.

Si è iniziato dal rapporto tra Ambiente ed urbanistica, prendendo in considerazione la conoscenza a Padova di spazi e luoghi da rigenerare, con la partecipazione della popolazione su quattro temi guida: corsi d’acqua, spazi verdi, edifici e piazze. Nel percorso svolto sono stati individuati processi di rigenerazione: prendersi cura delle città – sviluppare capacità di Resilienza – nuovi modelli dell’abitare e riduzione del consumo di suolo.

In tema di sostenibilità sociale si è focalizzata l’attenzione sui fattori che determinano il fenomeno delle povertà e delle nuove emarginazioni, approfondendone la conoscenza per poter realizzare interventi più efficaci nel prossimo futuro.

Grande attenzione all’economia e allo sviluppo sostenibile, a fronte dei cambiamenti climatici, alla necessaria innovazione sociale ed ambientale, allo sviluppo dell’economia circolare, allo sviluppo sostenibile delle imprese, alla mobilità del futuro, alla sharing economy: tutte opportunità per creare nuovi posti di lavoro.

Tutto questo necessita di una forte capacità di innovazione tecnologica e si è proposto che la città di Padova con la sua Università possa diventare un Hub dell’innovazione, punto d’incontro tra ricerca, impresa, educazione alla sostenibilità sociale e civile, polo di attrazione per talenti provenienti da tutto il mondo.

In collaborazione con ASVESS si è svolto il Festival del Paesaggio visto come interazione tra l’uomo e la natura, riconosciuto dalla Convenzione Europea come patrimonio culturale e bene comune.

Anche il Festival per lo sviluppo sostenibile promosso da ASVIS a livello nazionale ha visto a Padova una serie di incontri promossi da ASVESS sui temi della crisi demografica, della parità di genere, del consumo di suolo, del lavoro “povero” e della Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile recentemente approvata dal Consiglio Regionale del Veneto.

Dall’insieme degli incontri è emerso che il nesso tra Padova Capitale Europea del Volontariato e lo sviluppo Sostenibile è riscontrabile nella crescita del volontariato come indicatore decisivo della coesione sociale, del livello di sviluppo e del benessere di un territorio.

Giorgio Santini, presidente di ASVESS – Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile
membro del comitato di ‘Padova capitale europea del volontariato 2020’