Cosa vuol dire essere Capitale Europea del Volontariato
Il concorso per la Capitale europea del volontariato è indetto dal 2013 dal CEV – centro europeo del volontariato e mira a promuovere il volontariato a livello locale, dando un riconoscimento alle città che supportano e rafforzano le partnership con i centri di volontariato e con le organizzazioni che coinvolgono i volontari e promuovono il volontariato e il suo impatto sul territorio.
Il CEV considera come principali elementi premianti per l’elezione della capitale le priorità individuate nel 2011 attraverso il documento P.A.V.E. – Policy Agenda for Volunteering in Europe
Nella ricognizione effettuata dalla città di Padova per la candidatura tutti questi aspetti risultano presi in considerazione e sviluppati, anche se alcuni solo in forma embrionale e sono stati riconosciuti anche dal CEV in fase di valutazione.
Regolamentazione del volontariato a livello locale
Il Comune di Padova è uno dei pochi in Italia ad avere un Assessore con delega al volontariato. Nel regolamento comunale inoltre è previsto un osservatorio delle associazioni, invitate anche a partecipare a tavoli tematici per area d’intervento.
L’amministrazione ha attivato il canale “Padova, partecipa!”, a disposizione delle associazioni e della cittadinanza per lo sviluppo e il miglioramento della città mediante la raccolta di segnalazioni e suggerimenti ed ha strutturato una rete solidale ed integrata tra cittadini, associazioni, enti e istituzioni di un territorio in un’ottica di azione comune per la prevenzione del disagio chiamata “Lavoro di comunità”.
Risorse
A livello di risorse il Comune supporta le associazioni attraverso sostegni economici per la realizzazione di iniziative a favore della collettività e l’assegnazione di spazi e strutture per manifestazioni e il supporto nell’organizzazione di eventi.
Emana inoltre periodicamente dei bandi di finanziamento, tra i quali l’ultimo in ordine di tempo è stato “La città delle idee” con cui sono stati stanziati 264.000 euro per iniziative culturali, di animazione/partecipazione territoriale e di cura degli spazi pubblici.
Tramite l’ufficio cooperazione internazionale, il Comune infine supporta con il co-finanziamento le organizzazioni che fanno domanda o ottengono fondi europei.
Rifugiati
In tema di sostegno al volontariato nell’ambito dei rifugiati Padova ha avviato, in collaborazione con CSV e Questura, un percorso innovativo di accompagnamento e supporto dei migranti presso gli uffici della questura che prevede il supporto nel disbrigo delle pratiche e l’animazione dei bambini nel tempo necessario alla predisposizione dei documenti.
Il comune gestisce inoltre 50 posti in accoglienza, realizzando per ciascun accolto, in collaborazione con diverse associazioni, percorsi individuali di inserimento socio-economico con azioni di informazione, alfabetizzazione, accompagnamento.
Nel 2018 è stato firmato un protocollo da Comune, Prefettura e cooperative del territorio che prevede che i richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza padovani possano svolgere attività di volontariato. I richiedenti asilo impegnati in queste attività sono 41.
Significativo inoltre il servizio RIA (reddito inclusione attiva), gestito dal 2014 da Comune e CSV, destinato a persone a rischio di emarginazione sociale seguite dai servizi sociali. Le persone in difficoltà possono essere inserite presso un’associazione dove svolgere attività per ottenere un aiuto economico maggiore in ottica di welfare generativo.
Valore reale (real value)
Il valore anche economico del volontariato all’economia e alla coesione sociale è studiato dal Comune, tramite il Progetto Giovani, attraverso il monitoraggio delle attività dei volontari in servizio volontario europeo e un percorso per indagare la ricaduta sul territorio della partecipazione dei giovani ai programmi di mobilità Erasmus+.
Il CSV inoltre collabora con l’amministrazione per la valutazione dell’impatto sociale di alcuni progetti delle associazioni di Padova e provincia.
Riconoscimento delle competenze
L’ufficio comunale del progetto giovani offre informazioni e certificazione delle competenze acquisite nei percorsi di servizio civile, servizio volontario europeo, con compilazione della certificazione Youthpass e offre ai propri dipendenti una formazione specifica sul mondo del volontariato e del Terzo Settore.
Il Centro servizio per il volontariato d’altro canto ha partecipato alla fase sperimentale del corso online del progetto e-VOC, per migliorare l’offerta, l’accessibilità e la qualità della formazione per gli operatori delle organizzazioni di volontariato che si occupano di validazione delle competenze.
Le capitali europee del volontariato precedenti
2014 Barcellona (Spagna)
2015 Lisbona (Portogallo)
2016 Londra (Gran Bretagna)
2017 Sligo (Irlanda)
2018 Aarhus (Danimarca)
2019 Kosice (Slovacchia)
Per saperne di più visita il sito del CEV.