«Impresa è Comunità». È in questa affermazione una delle restituzioni di Padova capitale europea del volontariato. Il binomio impresa-comunità porta con sé numerosi significati, diverse declinazioni e una precisa indicazione per il futuro che sono stati esplorati nell’evento l'”ABC delle imprese sostenibili” che si è svolto online il 29 aprile nell’ambito degli eventi di chiusura di Padova capitale europea del volontariato 2020.
Paolo Gubitta e Guido Zovico ci accompagnano verso un nuovo modello di impresa, nell’intervento che riportiamo qui a doppia firma.
Nell’elaborazione del percorso europeo, avviata all’inizio del 2019 sotto l’egida de «La Comunità che verrà», una delle direttrici individuate è stata la relazione tra il volontariato e le imprese con il dichiarato intento di uscire dal loop di un legame basato su “beneficienza”, “restituzione” e “responsabilità sociale d’impresa” per interrogarsi, reciprocamente, su come ripensare il rispettivo ruolo dentro un’idea, una funzione e una visione di Comunità quale «casa comune».
La relazione avviata con i partner privati – che hanno poi sostenuto anche economicamente l’anno europeo consentendo, di fatto, di tramutare un “riconoscimento” in un processo di ripensamento e di nuove sperimentazioni del vivere collettivo – sì è pertanto focalizzato sul consegnare a conclusione del percorso una traiettoria precisa per la «Comunità che saremo».
La proiezione verso un modello di «C-Corp», definizione e concetto elaborati con Paolo Gubitta quale via italiana all’idea di «Impresa-Comunità», intende offrire una prospettiva globale e un cambio di paradigma.
Ciò parte del dire che è “interesse comune” operare per la creazione di valore (educativo, economico, sociale, ambientale e relazionale) per uno sviluppo equilibrato, sostenibile e generativo, mirando al ben-essere e al ben-vivere generale in cui il perseguimento dell’interesse individuale (di una persona o di una organizzazione) è legato indissolubilmente dal contemporaneo perseguimento dell’interesse generale.La prospettiva delle C-Corp, pertanto, è un invito all’impresa for profit a concepirsi dentro questa «dimensione totale di Comunità» evolvendo ulteriormente il proprio ruolo sociale (la cui forma più evoluta sta oggi nelle aziende Benefit) per essere co-parte protagonista di un’impresa più ampia. Oltre alla responsabilità sociale e alla necessaria sostenibilità va proposta la «circolarità del vantaggio e dell’utile sociale» per un interesse non più particolare ma parti-cir-colare.
In questo ragionamento, l’articolata riflessione sul volontariato sviluppatasi lungo tutto il 2020, ha fatto emergere stimolanti indicazioni, frutto di una contribuzione collettiva di idee ed esperienze arrivate da tutta Italia, che Padova ha elaborato svolgendo nel migliore dei modi il suo essere «Capitale». Raccoglierle e renderle concrete spetta a ciascuno di noi.La C-Corp è un’impresa che:
* con consapevolezza, interpreta il proprio ruolo come parte integrante delle Comunità in cui opera;
* con intenzionalità, si adopera per attivare (o per inserirsi in network di) relazioni collaborative e cooperative con le persone, le componenti sociali e le istituzioni territoriali, finalizzate alla generazione di benèfici effetti per le Comunità locali che, a loro volta, ne riconoscono il valore comunitario (collettivo) e ne sostengono la crescita.La C-Corp è una postura che combina e integra valori, cultura, conoscenze tacite e non codificabili, convenzioni sociali che si «manifestano» nell’orientamento imprenditoriale e manageriale, nelle strategie aziendali e nei comportamenti individuali e che è impossibile tenere separati.
La lettera «C» di C-Corp sta per Comunità o Community, si traduce in «Impresa-Comunità» e identifica le realtà che agiscono come parti inscindibili, generative e responsabili della Comunità e che contribuiscono (consapevolmente e intenzionalmente) al benessere e allo sviluppo sostenibile della stessa.
Dall’interazione tra le C-Corp, le persone, le componenti sociali, il terzo settore, il volontariato e le istituzioni territoriali di una Comunità locale emerge una coalizione, cioè un insieme di attori e relazioni tra loro reciprocamente interdipendenti, direttamente o indirettamente, per la quale vale la proprietà della superadditività: il valore (economico, sociale, culturale, educativo, ambientale e relazionale) di quanto viene generato insieme è superiore alla somma di quanto può essere generato da sottoinsiemi separati della stessa coalizione.La postura della C-Corp |«Impresa-Comunità» attiva relazioni corrette, equilibrate e appropriate con tutti gli interlocutori delle Comunità locali e con le altre imprese.
La postura della C-Corp |«Impresa-Comunità» poggia sulla reciprocità, responsabilità e interdipendenza delle relazioni, che si auto-rinforzano e vengono alimentate dal comune orientamento verso la comunità sostenibile, intesa come ecosistema di soggetti che agiscono per assicurare il soddisfacimento dei bisogni e delle aspirazioni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri sogni.
Paolo Gubitta è docente di Organizzazione aziendale e Imprenditorialità all’Università di Padova e direttore scientifico del CEFab di CUOA Business School. È componente del Comitato Etico di Padova Capitale Europea del Volontariato
Guido Zovico è un «tessitore sociale». Collabora con imprese for profit, non profit ed enti pubblici. È stato referente Partner e Fund raising di Padova Capitale Europea del Volontariato
Rivedi qui l’incontro completo, che ha visto la partecipazione anche di Renzo Chervatin di UniCredit Nord Est, Ilaria Marini di EcorNaturaSì, Francesco Nalini di Carel e Sara Cirone di HUB del Territorio Emilia-Romagna: