Il 30 aprile 2021, la cerimonia di chiusura ufficiale di Padova capitale europea del volontariato 2020 è stata aperta dal Sindaco della città di Padova, Sergio Giordani che ha ringraziato tutte le persone che hanno contribuito alla buona riuscita di questo anno intenso e ha sottolineato come il volontariato ha ora la capacità di tracciare il lavoro per il prossimo futuro.

Questo l’intervento completo:

Porgo i miei saluti alla vicepresidente della Commissione Europea per la democrazia e la demografia Dubravka Suica, al sindaco di Berlino Michael Muller che hanno voluto onorarci di una loro riflessione in occasione di questo evento che chiude formalmente l’anno di Padova Capitale Europea del Volontariato.

Un saluto e un enorme GRAZIE a tutti i volontari padovani e in particolare al presidente del CSV Emanuele Alecci vera anima della candidatura di Padova e poi motore di un anno vissuto davvero sul filo di un rasoio ma che ricorderemo entusiasmante e ricco di frutti positivi per il futuro.

Prima di esprimervi alcune mie brevi riflessioni permettetemi però di ringraziare uno per uno i componenti del comitato di Padova Capitale Europea del Volontariato. Grazie quindi oltre che ad Emanuele Alecci, a Niccolò Gennaro, Manuela Lanzarin, Cristina Piva, Fiorita Luciano, Giorgio Santini, Marco Ferrero, Chiara Tommasini, Silvana Bortolami, Tiziano Vecchiato, Marco Mascia, Marco Cagol e Massimiliano Antoniolli.

Un grazie anche ai componenti del Comitato Etico di Padova Capitale, Paolo Gubitta, Flavio Zelco e Lorenzo Spinnato.

Senza il loro impegno ed entusiasmo non saremmo riusciti a realizzare tutte le iniziative di questo anno speciale.

Quale è il bilancio che possiamo trarre da questa esperienza?

Certamente che Padova è una città nella quale la solidarietà è un patrimonio consolidato e diffuso in ogni contesto. Ma anche che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, un’esperienza che lascerà un segno profondo su ognuno di noi.

Abbiamo anche appreso, grazie alla ricerca e ai progetti sviluppati dai sette tavoli che hanno indagato temi chiave della nostra società ed dalle tante attività create per dare risposta ai bisogni dalla pandemia, che il volontariato è un grande e importante motore di sviluppo.

Abbiamo toccato con mano che il volontariato può aiutarci a disegnare la comunità del futuro, a immaginare città più solidali e relazioni sociali costruite sulla collaborazione e sul dialogo, partendo dal basso, dai nostri quartieri dai quali bisogna ripartire per sviluppare quella rete positiva di relazioni che si è smarrita in questi anni più recenti.

Strade, quartieri, città, dove si progetta il futuro assieme, dove il bene comune e quindi il NOI si sostituisce all’IO come interesse prevalente.

La pandemia ci ha ricordato che la necessità di tornare ad essere una comunità unita.

E se il vaccino è il rimedio contro una malattia del nostro corpo, il volontariato è il rimedio contro un’altra malattia della nostra società, non meno grave, che si chiama egoismo, indifferenza, arroganza di pochi a scapito di molti.

Possiamo dire forte dell’esperienza di quest’anno che il volontariato è cresciuto e da semplice anche se preziosa testimonianza ed è diventato portatore di tematiche e progetti rilevanti per il futuro del nostro Paese.

E’ chiaro che questa pandemia ha impresso una svolta al nostro modo di vivere: nulla sarà come prima. Lo vediamo anche dal più tradizionale e solitamente conservatore mondo dell’economia.
Il piano Next Generation EU, il più grande pacchetto di sostegno economico della storia europea mette al primo posto la sostenibilità: ambientale, certo, ma anche economica e sociale.

Bisogna immaginare nuovi modelli di sviluppo e di relazioni sociali.

Il volontariato in un positivo rapporto dialettico con il mondo profit e quello pubblico può contribuire in modo significativo a questo processo di cambiamento mantenendo via l’attenzione sulla centralità delle persone.

Grazie ancora a tutti voi, per il grande impegno che avete espresso in questi 12 mesi e per quello che ancora state facendo oggi.

Un saluto e un augurio ai volontari di Berlino e più in generale a tutto questo bellissimo mondo che è e sarà un grande risorsa non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa del futuro.

 

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