L’evento Echi di Pace rappresenta la tappa principale degli Stati generali della Pace e della Nonviolenza nel Veneto, progetto promosso da 15 organizzazioni e associazioni impegnate da ottobre 2019 nel Tavolo Pace, Diritti Umani e Cooperazione Internazionale di Padova Capitale Europea del Volontariato 2020.

La pandemia ha modificato, ma non sospeso, il lavoro delle associazioni impegnate nell’organizzazione. Il 26 marzo è il giorno del concerto di Vittorio Matteucci che, insieme al musicista Alberto De Rossi, esegue 12 brani famosi che rappresentano un inno alla pace e alla nonviolenza. L’esibizione è online su Youtube qui:

Oltre alla musica durante Echi di Pace vengono presentate due guide, scritte per l’occasione, nate con l’obiettivo di riportare al centro dell’attenzione della società e delle istituzioni un tema tanto importante quanto dimenticato: la Pace.

Sergio Bergami del MIR – Movimento internazionale della riconciliazione spiega:

“L’idea degli Stati generali è nata nel giugno 2019 in un incontro a Banca Etica. Il gruppo delle associazioni dell’area pace e diritti umani ha colto lo spunto e l’ha portato nel Tavolo di Padova capitale, dove è stata rielaborata ed allargata ad altre organizzazioni provenienti da Venezia, Verona, Vicenza. Abbiamo impostato il lavoro con un approccio collaborativo che ha portato ad una vera e propria redazione collettiva con un bel confronto e con contenuti innovativi”. 

Il progetto degli Stati Generali della Pace e della Nonviolenza in Veneto si è strutturato a partire da un primo momento di ricognizione su quanto è stato fatto ad oggi a vari livelli per diffondere e rafforzare una cultura di pace e di nonviolenza nella Regione Veneto. 

Si è poi passati ad una rielaborazione che è sfociata in un’articolata serie di proposte per l’attività futura. In particolare sono stati individuati due filoni: il primo centrato sull’educazione alla pace, con uno specifico focus sul linguaggio dell’odio; il secondo inerente le proposte di pace destinate agli amministratori locali, ma anche a tutti quei soggetti istituzionali e della società civile che, operando in ambito locale, possono sviluppare delle attività significative. Le due guide nascono da questa riflessione.

“L’aspetto più innovativo del lavoro nel Tavolo 7 istituito dal CSV è stato la modalità con la quale sono state prese le decisioni per costruire i progetti: un lavoro partecipativo in modo da permettere alle associazioni, che in alcuni casi non avevano mai lavorato assieme, di confrontare percorsi, individuare obiettivi comuni ed elaborare strategie di azione condivise. È stato un percorso non semplice, ma che ha permesso di incontrare persone e progettualità decisamente “forti”. Questo metodo di lavoro ha permesso di scoprire una profonda condivisione di valori comuni sia alle persone che operano come professioniste sia a parte di chi fa volontariato”.

Le riflessioni degli stati generali e le guide sono state presentate al presidente dell’Anci Veneto e al Sindaco di Padova, ricevendo interesse e volontà a farsi parte attiva nella divulgazione di queste tematiche.

Chiara Segafredo di Amesci:

“Questo percorso è un punto di partenza, non vuole essere un lavoro conclusivo. Ad esempio si potrebbe lavorare insieme ad una mappatura delle testimonianze di pace nel nostro territorio, magari con un’app che renda la geolocalizzazione aggiornata e disponibile a tutti. Questo potrebbe aiutarci come cittadine e cittadini a riflettere su quanto nelle nostre città ci siano monumenti che ricordano guerre quanto momenti di Pace. Crediamo ci sia una storia da riscrivere, quella dei costruttori di Pace. E questo potrebbe essere fatto lavorando in più ambiti: dalla cultura all’arte ai diritti umani per creare nuovi percorsi all’interno delle città”.